Paolo Vallesi: "L'Isola, Il Mare E Te"

Toptesti ha avuto il piacere di intervistare Paolo Vallesi, che ci ha raccontato della sua esperienza nel reality "L'isola dei famosi", del singolo inatteso "L'Isola Il Mare E Te" che ne è derivato e di quello che verrà.

1. Caro Paolo, benvenuto su Toptesti.it. La recente esperienza nel reality "L'isola dei famosi" ha portato in dote un nuovo singolo: "L'Isola Il Mare E Te". Ce lo vuoi presentare?
E' un brano inaspettato e non preventivato. Avevamo da poco pubblicato un singolo dal titolo "In Fuga Verso Il Sole". Poi l'esperienza dell'isola mi ha portato una fame non solo fisica, ma anche di scrittura musicale ed è nata improvvisamente questa canzone, che al mio ritorno ho voluto pubblicare. Parla dell'esperienza che ho vissuto e delle mancanze che ho sentito rispetto alle cose che lasciavo in Italia.
2. La presentazione in anteprima del pezzo è arrivata in trasmissione, dedicata a Sara, con tanto di proposta di matrimonio. E' sembrato tutto molto naturale e spontaneo. E' stato tutto davvero così estemporaneo?
Ho fatto la cosa più lontana dal mio modo di fare musica e di essere, ovvero rendere pubblica una cosa privata come una proposta di matrimonio. L'idea di proporre il brano è maturata quando sono uscito e ho pensato che sarebbe stato bello rincontrare la mia compagna in quel modo li. Quando ne ho parlato con gli autori, hanno accettato, ma ho messo io dei paletti: nel senso che l'avrei fatto solo se tutto fosse stato degnamente rappresentato. Lei non si aspettava una cosa del genere e quindi l'impaccio, l'imbarazzo che poi è apparso in tv è quanto di più vero potesse esserci. Non sono un attore capace di improvvisare una cosa del genere. Lei men che meno. E' andata così e ne sono felice.
3. "L'Isola Il Mare E Te" resterà un singolo o potrebbe far parte di un progetto più ampio di un nuovo album?
Il nuovo album è in lavorazione. Non credo che questa canzone ne farà parte. E' un singolo estemporaneo. Il progetto a cui sto lavorando è di tutt'altra natura e vedrà la luce nel 2026, con canzoni totalmente nuove. Questo brano credo rimarrà una cosa a sè stante.
4. L'isola è una esperienza che impatta notevolmente sia sul fisico che sulla mente. Quali sono stati gli aspetti ai quali hai fatto più fatica ad adattarti in quel contesto?
Un'esperienza forte. Me l'avevano già proposta negli anni precedenti e non avevo accettato, credo per paura di non reggere una sollecitazione del genere. In realtà è un'esperienza che a livello fisico mi ha portato dei benefici immensi perché ho scoperto le potenzialità che ha il nostro corpo: all'inizio si ribella alla fame, poi si adatta. E quindi, dopo la prima settimana di stenti, adesso, se mi davi 50 grammi di riso al giorno, me li facevo bastare. E tutto ciò che ti restituiva era energia fisica, era un detox, sia a livello alimentare, sia dai piccoli vizi che uno normalmente si concede, perché non potevamo avere niente. Tutto questo non potrei farlo in situazioni normali perché, quando hai tutto a disposizione, farne a meno diventa più difficile. In quella situazione di costrizione ho scoperto che con la giusta determinazione, si possono ottenere dei benefici a livello fisico. Stessa cosa si può dire a livello mentale perché stare senza social, telefonino o informazioni o contatti con chi senti giornalmente, all'inizio porta un pò di scompenso. Poi alla fine ti costringe, in senso buono, a pensare a delle cose un pò più alte nei ragionamenti che fai con te stesso. E quindi anche a livello mentale è una esperienza che può essere utile, grazie a condizioni irripetibili come quelle che ti offre l'isola.
5. Prima di accettare di partecipare al programma quali sono stati i dubbi che ti hanno fatto vacillare nella scelta?
Il fatto di non reggere fisicamente, mentre non mi spaventava affatto il rapporto con le altre persone. Anzi mi incuriosiva avere a che fare con 15-16 sconosciuti. Con alcuni di loro ho costruito un bel rapporto di amicizia che durerà nel tempo perché la conoscenza in situazioni del genere è estremamente più profonda rispetto a una conoscenza avvenuta in condizioni normali.
6. Non è la prima volta che partecipi ad un reality. Ti ricordiamo infatti come concorrente de "La talpa" nel 2005. Ma forse nell''Isola dei famosi, più che in altre occasioni, sei riuscito a far conoscere la persona che c'è oltre l'artista. Sei d'accordo?
Sono d'accordo. Le persone a me vicine, quando manifestavo i miei dubbi sulla partecipazione all'isola, mi hanno detto "guarda che più ti farai conoscere e meglio sarà per te perché sei una bella persona". Forte di questi incoraggiamenti, non ho avuto paura di mostrarmi. E quello che mi è tornato indietro è una bellissima ondata di affetto. Se prima di partire avevo ricevuto anche critiche per questo, alla fine si sono trasformate in apprezzamento e in un consenso unanime. Mi conoscevano per la mia musica, mi hanno conosciuto di più come persona e hanno apprezzato questo. Chi non mi conosceva proprio mi ha conosciuto prima come persona e poi come artista. Se si è sinceri e non si ha paura di farsi conoscere, è bello farlo.
7. Negli anni '90 Firenze ha visto sbocciare una generazione di grandi cantanti e in questo ha avuto un ruolo importante il grande Giancarlo Bigazzi. Che ricordo hai di lui e quanto ha inciso sulla tua crescita professionale in quel periodo?
Giancarlo Bigazzi è stato uno degli autori italiani migliori di sempre. Ha scritto i più grandi successi della canzone italiana dagli anni '70 in poi. Personalmente ho lavorato con lui in 2 occasioni: una quando scrissi un pezzo con Marco Masini dal titolo "Dentro Di Te Fuori Dal Mondo" per il suo primo album. Io non avevo ancora cominciato la mia attività. Un'altra volta invece nel 2004 abbiamo prodotto insieme un mio brano. C'era la voglia di entrambi di conoscersi. Io ero molto curioso di sapere come lavorava e a lui faceva piacere. Non ho avuto una esperienza continuativa con lui, bensì sporadica. Ma riconosco che Giancarlo Bigazzi è stato uno dei più grandi, insieme ad altri 3-4 autori, che hanno cambiato e reso importante la musica italiana.
8. Nel 1996 nel brano "Grande" cantavi "non essere mai grande". Tra mille strade, stelle e guai, adesso che sei diventato grande, c'è sempre quel bambino dentro di te e qual è il tuo rapporto con lo scorrere del tempo?
Il famoso Peter Pan di ruggeriana memoria, preso anche in prestito da Bennato, è sempre molto citato dagli artisti, per chi ha la fortuna di poter rimanere bambino. Dico fortuna perché il bambino sogna con occhi non offuscati dai problemi e dai pensieri dell'età adulta, che inevitabilmente anche gli artisti hanno, ma nel momento in cui scrivono possono sognare e possono cercare di vedere le cose così come appaiono negli occhi di un bambino. I bambini hanno un approccio verso le cose che è sorprendente, hanno la capacità di meravigliarsi. E quindi è bello avere una professione che ti consente di mantenere questo sguardo.
9. Se dovessi fare un duetto con un artista internazionale, con chi ti piacerebbe cantare?
Nel corso degli anni ho sempre modificato i miei sogni: da Stevie Wonder a Elton John, per farti capire. In questo momento, se dovessi scegliere una voce che mi fa impazzire, dico Lewis Capaldi.

Temistocle Marasco

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