Testo A77acch1 d'an1mo (ismael project) Meghan Rubena

A77acch1 d'an1mo (ismael project)

Rit. tra i tuoi occhi, tra le mie ansie, brodo dei buoni all'orlo del ragguaglio, scoscendimento roccioso, e calli sopra i miei geloni viola, come la tua erezione che si cotona tra i tuoi ammacchi, tra i miei sguardi, bordo di suoni

di attacchi d'animo, offensiva di panico, attacchi d'animo

Qui sul fondal inacidito, dell'introspettro amorfo
acucciata in sta pozzanghera dorata di prosopopea
feto d'un mondo, complice di due possibilità d'andazzo
troppo contrastanti, per schiarirmi una scelta netta
quindi onestamente a me... non me ne frega più un cazzo

il sole è una supernova gigante, per me troppo
non basterà, un estintore: sarà, meglio assecondarlo
bruciando, al suo calore rovinoso e splendendo
con la sua felice irridescenza, omaggio: l'amore
dopamina sorre e noradrenalina nelle mie vene

di attacchi d'animo, offensiva di panico, attacchi d'animo

Viver alla giornata e guarda come, son venuta su bene
sono sopravvisuta, nutrendomi d'arte e amore
Osservo ore, le mie fratture, e ci entro dentro
per mangiare l'orrore dei demoni del dolore che sento
e risolvo, con schizzo d'autore, forse, poesia sciolta

disgraziata, minore, e corrotta, finemente s'insinua
tra una porta e l'altra, una aperta e l'a... d'aprire
Non ipometrope, sulla giostra della mia sincope
rompo e spezzo l'oro nero, ancora, senza impazzire
"le sommail de canope"* od, antica nenia Etiope

di attacchi d'animo, offensiva di panico, attacchi d'animo

C'ho, il cavo pericardico in fiaba bandita dei sette mar
Un lupo che la notte, raccoglie alla voce, le sue memorie
per 'contare al nostro satellite, ah, altre fiabe licantrope
storie bizzoche, che violano le solfe, del polliticaly correct
Sei allora, tu, qui... quanto? quel lupo che ha abbandonato il branco

l'ha fatto per farlo, doveva farlo l'ha fatto: era un bianco
guardo il tuo film romantico, ed io, lo stanco, il racconto
mi riempie lo stomaco, ancora e di liquido amniotico
E il petto d'un infarto imparto, non ci do giusto conto
ma lo narro, e lo muovo lento, nella mia cavità vaginale

(offensiva di panico, nell'apparato cardio)

e quelle ventricolari incipit oppur explicit, ormai anatrope
e tu che ne sei l'imput, mentre esplicitamente, ancora
passi alla mia mente, la fatal proiezione misantrope
di cio che sarebbe potuto essere e per noi vorresti
sul soffitto dal fondo led arancio-fluo, che fisso

delle mie psicotrope glitchanti, filantrope
ormai orbite tenute aperte come serrande
le borse nerognole sotto, livide liturgiche bluacee
zolle vuote, zolle matte, di grano, di sigarette rollate
ancora, spaccio le robe, più distopiche di cui dispongo

(attacchi d'animo, nell'idrocefalo)

nel "dietro le quinte" della piazza, la piazza della fobìa
sgorgano a picco, nelle nostre meningi neurotrope
prima che marte mi esploda, e che allora "guerra sia!"
guardo bene "che cazzo ho scritto" e rilascio ormoni
mando tutto a puttane e vengo a spezzarmi le ossa

Rit.

di attacchi d'animo, offensiva di panico, attacchi d'animo
di attacchi d'animo, di, attacchi d'animo, oh

na-nahuuuu