Strofa 1:
È come avere un cuore
Al posto di un polmone
E se mi ferisci
Non respiro più (na na).
Ho dovuto lasciarti per arrivarci,
Che per stare bene
Non ho bisogno di altri.
Con le lacrime agli occhi,
Pure al cuore,
Ho pensato di dirtelo
Senza rancore.
Ho sempre voluto ascoltare gli altri,
Ma poi fare lo stesso di testa mia
Così da non avere rimpianti
Nè sulle vittorie nè sugli sbagli.
Sono rimasto scottato da sta relazione,
Col viso sfregiato alla Harvey Dent.
Ma come! Mi manchi già
Da quando stavamo ancora insieme
O almeno così era nella mia testa
Anche se tu mi avevi detto già basta.
Ho sbagliato tanto, ma c'ero!
Tu invece hai mandato tutto al macero;
Hai fatto un gran bel macello
E adesso ho un casino nel cervello.
Entra a darci uno sguardo;
Vediamo se ne esci intatto.
Ritornello:
Guardami, guardami,
Baciami
Con le lacrime agli occhi.
Guardami, guardami,
Baciami
Con le lacrime agli occhi.
Guardami, guardami,
Baciami
Con le lacrime agli occhi.
Guardami, guardami.
Strofa 2:
Quasi un mese senza te:
La depressione sale,
L'ansia sale, la vita scende
E qualche lacrima anche.
Con le lacrime agli occhi
In un mare di sangue,
So che pure oggi
Perderò le staffe,
Ma non è importante,
Non mi tange.
È debole chi finge,
Di certo non chi piange.
Accetto le sconfitte,
Non le prestazioni sciatte.
Quindi accetto questa:
Aver sbagliato,
Averti persa.
Ci ho provato
Con anima, cuore e testa.
Ho lottato ogni volta,
Mi scuso se ho mollato la presa,
Ma avevo una visione distorta.
Ci ho provato,
Ma non sono stato all'altezza;
Come un soldato
Che non spara il colpo
Per paura del rimorso
Di aver procurato un morto.
Ritornello
Ho cominciato a scrivere canzoni all’età di 13 anni, in un momento particolarmente difficile della mia vita. L’inizio è stato dettato da necessità, perché sentivo il bisogno di sfogarmi, di parlare senza essere interrotto e di raccontare il mio vissuto. Col tempo ho iniziato a prenderci la mano e a sperimentare nuovi tipi di scrittura e di contenuti. Dopo 10 anni, nonostante i mille impegni scolastici e familiari, mi ritrovo ad aver scritto 150 testi di canzoni, sia classiche che rap, in italiano o in inglese, e dai mille contenuti. Per ogni testo che scrivo ho sempre in mente una melodia o una metrica differente e penso di avere acquisito una grande capacità descrittiva e stilistica. Negli anni mi sono esercitato parecchio con incastri metrici, giochi di parole, metafore e altri formalismi stilistici. Non posso dire che la musica sia tutto per me, ma certo non potrei vivere senza musica. Ogni momento della giornata è buono per ascoltare diversi artisti senza barriere di genere. Sto lavorando a nuovi progetti da pubblicare e ho preso qualche lezione, di canto presso i “Banana Studios” di Bovisa, per avere una base canora e lavorare nel dettaglio sui miei brani. Ho una gran desiderio di mettermi in gioco con altre persone per la stesura di canzoni che raccontino qualcosa e che si adattino perfettamente allo stile musicale e personale dell’artista in questione. Penso che sarebbe una sfida molto interessante e artisticamente stimolante.
Pesante, grossa, costosa e ci vuole un bel pò per accordarla. Ma fighissima e forse anche piuttosto utile: è la chitarra elettrica a doppio manico.
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