(Testo e musica di Daniele Moraca)
Praticamente sono qui con te che sto a parlare
non c'è nessuno che ci seguirà vedrai vedrai
a volte sogno favole vole vole vole volevo frivole
c'è poi di mezzo sempre Alibabà Alibabà.
Non ti fa bene poi vedere quei filmissimi
a luce rossa proprio bene proprio non direi
a mezzanotte con la luce fioca te ne stai
ma poi di Cenerentola cosa cosa cosa ne fai.
Ehi che effetto fa essere grandi
guardare i Cartoni animati
ehi è certo un bluff
chi si nasconde dietro lo schermo
e mangia i pop-corn...
tu sei una Iena
Solitamente il pomeriggio la Tv è per te
non puoi guardarla perché devi studiare
tu che mi dici o Dani Dani Dani Dani Dani Dani Dani vieni qua'
son troppi quei cartoni che devi devi devi guardare.
Ehi che effetto fa essere grandi
guardare i Cartoni Animati
ehi e' certo un bluff
chi si nasconde dietro lo schermo
e mangia i pop-corn...
tu sei una Iena.
Sarebbe bello avere i soldi di zio Paperone
e chiacchierare con zio Paperino e Qui Quo Qua
se poi nel bosco incontrerò il lupo lupo lupo cattivo
la bella addormentata forse di me s'innamorerà.
Ehi che effetto fa essere grandi
guardare i Cartoni Animati
ehi è certo un bluff
chi si nasconde dietro lo schermo
e mangia i pop-corn...
Ehi che effetto fa essere grandi
guardare i Cartoni Animati
ehi è certo un bluff
chi si nasconde dietro lo schermo
e mangia i pop-corn...
tu sei una Iena
tu sei una Iena cha cha cha.
Daniele Moraca è poeta e cantautore, vive a Cosenza, in Italia. Laureato in Discipline delle Arti della Musica e dello Spettacolo all’Università della Calabria, con una tesi dal titolo "Antropologia e poetica nella canzone d’autore italiana: il viaggio interrotto di Rino Gaetano". È cultore di materia di antropologia culturale. Docente di chitarra acustica e canto. Ha collaborato con il Prof. M. Privitera, musicologo dell’Università della Calabria, svolgendo seminari per l’insegnamento sulle poetiche della canzone d’autore italiana. Collabora da tempo con il gruppo OMG (produzione di corti e cartoni animati) per la realizzazione delle musiche. Collabora alla cattedra di antropologia culturale diretta dal Prof. C. Pitto, facoltà di Scienze dell’Educazione, presso l’Università degli Studi di Arcavacata, Rende (Cs). L’interesse per la canzone d’autore spinge Moraca all’analisi dei canti poetici musicali dal punto di vista antropologico. E' autore di numerosi pezzi nei quali è evidente la sua attenzione per la canzone d'autore. Le sue canzoni rispecchiano un genere musicale caldo e mediterraneo e le tematiche da lui affrontate sono attuali e coinvolgenti; Daniele tratta problematiche giovanili, politiche e sociali oltre l'amore, con molta disinvoltura. La sua attività musicale inizia negli anni ottanta e fino ad oggi il suo percorso artistico lo ha caratterizzato per l’impegno e per la passione della popular music. Raffinato, acculturato e sottile, un pò dandy, si direbbe a primo sguardo, ma con una voce calda che entra subito dentro. La sua ricerca musicale è sempre più scrupolosa e si arricchisce ogni giorno di novità. Nel 1984 ha costituito un gruppo con validi musicisti, i Kembò, con i quali si è esibito in molte piazze italiane acquisendo, così, una notevole capacità di comunicazione con il pubblico. Dal 1984 sino ad oggi le sue performance musicali come One man band hanno fatto tappa in diverse città in Italia e nel mondo [Torshawn (Faroe Island),Vancouver (Canada), Bruxelles, Parigi, Baden Baden (Germania)]. Di Moraca hanno scritto: …è sempre stato orgoglioso delle proprie radici calabresi, iniziando ad interessarsi di musica da perfetto autodidatta, grazie ad un costante studio e ad una collaborazione proficua con alcuni musicisti di jazz ha saputo raggiungere un'ottima preparazione musicale, anche perché vi ha saputo coniugare una parallela attività di corista e fonico. Il suo primo cd intitolato “L’aquila e la nuvola”, da qualche tempo sul mercato fornisce un'ampia conferma del suo talento: la sensibilità di Moraca è davvero notevole nel riuscire ad esprimere una forza pulita raccontando storie quotidiane con estrema naturalezza e semplicità. Sono canzoni in apparenza leggere che non soltanto si lasciano ascoltare senza annoiare, ma che possiedono anche la beata presunzione di potere anche non essere consumate in tutta fretta, grazie a un linguaggio intelligente, frutto di arguti guizzi di una realtà (quella giovanile) in continua mutazione, come accade nella drammatica e aliena intensità di “Ho bisogno di te” o l’accessibile contabilità di “Dov’è il tesoro”, le riflessioni in agro-dolce de “Il mondo siamo noi”. (V. Pio)-(Il quotidiano di Calabria, 1 feb. 2001) . Raffinato, acculturato e sottile. Un po’ dandy, si direbbe a primo sguardo, ma con una voce calda che ti entra subito dentro, non appena prende in mano la sua chitarra…menestrello di vita, cantautore antico dei misteri dell’animo umano. La Provincia Cosentina 8 gen. 2001 - Rafhael). …“ Talvolta, per i viaggiatori del tempo e della mente il cielo diventa il luogo dove perdere lo sguardo. Così si alzano gli occhi verso lo spazio infinito e per un po’ mente e corpo galleggiano nel nulla. Ma per chi è abituato a viaggiare, presto lo spazio si popola di forme e di illusioni, diventa paesaggio, mondo animato, luogo di incontri e di figure. […] Sud: la canzone dell’erranza, il vero manifesto di questo cantautore che si lascia trascinare via in un mondo di sogni non sempre belli, in cerca di una terra di pace, mentre la sua bussola personale lo spinge ad andare a Sud. Prende forma il Sud sotto lo sguardo a volo radente dell’aquila-autore e disegna colori forti e terre arse, mentre il mare annega ogni cosa nel suo profondo blu. Ma il Sud è anche la forza che ti porta via, il bisogno di non perdere il tuo orizzonte dagli occhi, mentre sei lontano in un altro orizzonte sconosciuto” (C.Pitto in “L’aquila e la nuvola” P 2000). “Con il suo entusiasmo, la passione per la musica e la sua esuberanza a scuola a spopolato: in pochi mesi è diventato l’idolo dei ragazzi – evento non comune per chi si siede dietro a una cattedra – e il concerto di ieri, ne è stata la prova concreta.” (da La Provincia Pavese – Roberto Pasquinetti). Attualmente è proprietario di uno studio di registrazione e scuola di musica: il COTTON CLUB STUDIO. È direttore artistico musicale della galleria d'arte Terrain Vague (Cs)
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