50 anni di "29 settembre": Battisti, Mogol e l'Equipe 84
Il 29 settembre sarebbe un giorno del tutto insignificante se non fosse il compleanno di una mia amica, Matilde Pappalardo (nessuna parentela col cantante), e se Battisti e Mogol non avessero scritto la canzone omonima per l'Equipe 84.
"Seduto in quel caffè, io non pensavo a te". Comincia così il testo di un brano che ha fatto epoca e che oggi compie 50 anni. Era infatti il 1967 quando la coppia di autori propose il pezzo a Maurizio Vandelli, mettendolo di fronte a quello che sarebbe stato uno dei più grandi successi della sua band.
La canzone narra la storia di un tradimento, una passione breve e intensissima seguita dalla paura di aver perso tutto per quella incapacità di aver saputo resistere all'istinto. 2 minuti e 40 appena di un incedere poco convenzionale, senza una struttura strofa-ritornello-strofa e con un sound votato non tanto al pop quanto alla psichedelia. Il suo arrangiamento è reso ancor più particolare da alcuni flash di uno speaker che, a mò di giornale radio, si inserisce tra le note.
"29 Settembre" uscì nel marzo di quello stesso anno. Nessuno però ha mai festeggiato l'anniversario in primavera, perché la data presente nel titolo è un elemento d'impatto troppo forte per poter pensare a un inquadramento temporale diverso.
Il brano, entrato subito in classifica, anche grazie al lancio radiofonico nella trasmissione "Bandiera gialla", si issò fino al primo posto, dove rimase stabile per diverse settimane.
Successivamente, nel 1969, anche Battisti la inserì nel suo album d'esordio, dando tuttavia un taglio diverso, con un arrangiamento più classico e senza voce fuori campo. Allora buon compleanno "29 Settembre".
Temistocle Marasco
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