
Il codacons chiede a grande voce il ritiro del video di "Mille"
È la regina dell'estate e su questo, già dal primo ascolto, non abbiamo mai nutrito alcun dubbio. Impazza in radio, sulle piattaforme streaming ed è super scaricata, canticchiata ed emulata: "Mille" il successo di Fedez, Achille Lauro ed Orietta Berti è entrata nelle case, vetture e telefoni di tutti gli italiani.
Eppure nonostante, o forse proprio a causa dell'enorme successo, il Codacons ha chiamato in causa Fedez e compagni chiedendo l'immediato ritiro della clip del brano. Perché vi chiederete? Il motivo è presto spiegato.
L'associazione dei consumatori sostiene che i tre artisti abbiano fatto pubblicità occulta alla coca-cola, arrivando addirittura a definire testo e video come "uno spot camuffato da canzone", e pretende che venga immediatamente specificato l'inserimento di prodotti commerciali nella clip. Fedez, il promotore di questo progetto, rischia fino a 5 milioni di euro di multa.
Nel comunicato del Codacons si possono leggere queste parole rivolte all'artista milanese «Dopo aver tempestato i suoi follower di messaggi pubblicitari attraverso la sua pagina Instagram, essere salito sul palco del primo maggio promuovendo il marchio Nike e aver abbracciato la causa del Ddl Zan in concomitanza con il lancio della sua linea di smalto per uomo, il rapper ha pubblicato nei giorni scorsi la canzone Mille, accompagnata da un videoclip che è una vera e propria incitazione al consumo di Coca-Cola, oltre che una pubblicità camuffata da brano musicale che viola le regole disposte dall'Antitrust.
Il testo della canzone, infatti, cita più volte la nota bevanda americana, e nel videoclip che accompagna il brano compare in continuazione il marchio "Coca-cola", ben visibile agli occhi degli spettatori ma senza informare gli stessi circa l'inserimento di marchi a fini commerciali all'interno del video».
Sicuramente non tarderemo a conoscere l'evoluzione di questa storia, nel frattempo se da un punto di vista discografico le cose per Fedez stanno davvero girando nel verso giusto da un punto di vista legale non possiamo, purtroppo, dire lo stesso.
Teresa Moccia
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