Testo Amarcord Roberto Tardito

Amarcord

È un altro nuovo medioevo
Che s'infrange sugli scogli della vita
E del tempo di per sé
È il solito medioevo
Che ci abbraccia, che mi abbraccia in un momento
Portandomi con se
Lui se riesce a capirmi non lo so
Lui che scruta ed incendia gli altopiani
Di questi ricordi, lontana primavera,
Io prendo quello che di buono
Ho visto che c'era.

E i silenzi andati
E i lontani pensieri dimenticati
Si avvicinano costanti al mondo di oggi
E tu vieni accanto a me
E mi parli
E mi prendi per la mano
E mi guidi sicura al di là del cielo.
C'è qualche cosa che non va?

E passa un altro medioevo,
Avrò ancora un po' di compagnia.

Ricordo giorni di cammino
Verso un sole appariscente e troppo vago
Per uno come me
Ricordo strane voci scure
Che salivano dai prati e dal soffitto
Portandomi con se.
Io se riesco a capirlo non lo so
Se oramai è già cominciata la vita
Di questi ricordi, lontana primavera,
Io prendo quello che di buono
Ho visto che c'era.

E i silenzi andati
E i lontani pensieri dimenticati
Si allontanano incostanti dal mondo di oggi
E da quello che sei tu.
E voglio un figlio che sia mio
Meno ipocrita di com'ero io
Di com'ero diventato io
Che ora vengo verso te
E ti parlo
E ti prendo per la mano
E andiamo sicuri al di là del cielo
C'è qualche cosa che non va?

E passa un altro medioevo,
Solo un po' di nostalgia.