"Das war aber wirklich höchste Zeit",
meint Sturmbannführer Meier
und erstickt in Männerseligkeit.
"Ist doch wahr, Freunde, hol's der Geier
da hat man sich vierzig Jahre lang
verstecken müssen und schweigen,
doch jetzt geht's wieder los.
Jetzt werden wir's denen
mal wieder so richtig zeigen! "
Und sie prosten sich zu. Sie sind erregt.
Die Freude hat sie wieder.
Und sie singen besoffen und bewegt
von neuem die alten Lieder.
Jetzt darf man ja wieder zur Fahne stehn.
Man gilt wieder was im Land.
Und ihre Schatten malen stumm
ihr Zeichen an die Wand.
Und Sturmbannführer Meier weint.
Er kann es noch gar nicht fassen.
Er sieht sein Deutschland schon wieder vereint,
und er hat wieder was zu hassen.
Wieder richtige Feinde im eigenen Land,
und man kann wieder auf was spucken.
Und das ganze Ausländergeschmeiß,
das hat sich jetzt kräftig zu ducken.
Dann stehn sie geschlossen, die Träne quillt,
denn Deutschland hat sie wieder.
Und dann singen sie, vereint wie einst,
von neuem ihr Lied der Lieder.
Denn über alles in der Welt
zählt nur das Vaterland.
Und ihre Schatten malen stumm
ihr Zeichen an die Wand.
Und Sturmbannführer Meier schwankt,
benebelt von seiner Klarheit.
"Uns hilft die Zeit und der Zeitgeist, Freunde,
und die historische Wahrheit.
Man wartet auf uns. Die Jugend zieht nach.
Wir haben noch was zu sagen."
Und die Selbstherrlichkeit versteinert den Raum
und erstickt alle weiteren Fragen.
Sie prosten sich zu. Sie sind erregt.
Die Menschheit hat sie wieder.
Und sie singen besoffen und bewegt
von neuem die alten Lieder.
Und ihre Schatten lösen sich
allmählich von der Wand
und fliegen davon und verbreiten sich
schon wieder übers Land,
wieder mal übers Land.
Und sie fliegen behend und nisten sich ein
und sind schon so vielen willkommen,
haben da, wo die Angst am größten ist,
wieder mal Platz genommen.
Sie nennen sich neu und entsteigen doch alle
dem alten Morast, dem bekannten.
Nur von ferne mahnen die Dichter
und Ideen, die sie verbrannten.
Und jenen proste ich zu.
Die machen mir Mut.
Da kriegt mich die Freude wieder.
Und wenn sie mich dafür in Stücke haun.
Ich hoff, ich werde mich dann auch traun.
Und ich bin nicht allein, das ist mein Trost.
Herr Sturmbannführer Meier,
Prost. Wir trinken auf diese Lieder
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