Lassaidedda fueddai e non fadei carraxiu
che candu cantad'issa po finza su civraxiu
mancai no d'ha fatt'issa
teni cunc'una cos'è nai
No, no,no, no tengiu gana 'e cantai
seu troppu stracca, tocca
e immoi, chi no si dispraxi,
deu da giru a rap custa canzoni
e da fazzu strascicata
articolata in maniera più svaccata;
mi parridi unu pagu più adeguata
a custu sentidu ambivalente
chi non m faidi mai, mai frimmai sa mente
e mi faid'andai a giru, a giru
comment'una demente
cicchendi cunc'una cos'e nai, poni in mente.
A vossignoria, probabilente,
podi parri puru un' esagerazioni
custu de fai poesia a struppiadura
de cussu chi essidi de sa frisciura,
direttamente e chene mediazioni,
ed effettivamente, cand'accattu unu versettu,
deu ti du nau
Una vera poeta, maist'e battorinna
de cantu ndi oidi no d'accudi sa pinna.
Cand' accattu unu versettu appu nau,
a Cristu mi' nci ghettu ind'una
successione ravvicinata
di rima baciata con inversione a U
in sa Carlo Felice de sa poesia
e s'anima mia a pizzu ci da pongiu.
El seet che me interessa un bell nagòtt de la
puesia ligada soe cul fiil
d'argeent.....
seet un poeta...anca se foe de sentimeent...
cun't i paròll che i giren in girr cul movimeent che fà l serpeent...
e alùra sparala tua rima
cun la gàna del la mitraglia
se de no tiradela adree
cum'è la cua de la vestagllia
che taant urmai e l'èmm capida la liènda...
ballu tundu, ballu lestu...
cambia mea la faccenda
cun la metrica de shakespeare o quèla dei tazenda...
sculta bee...samm'a trà
l'è la tua tèra la tua maestra
perchè in Sardegna la puesia...
l'è lè de foe de la finestra...
Pizzu? (pizzu pizzu)
appemmu accabbau cun pizzu?
(Eia!!)
E arringhizzu cun su froccu,
froccu sciustu
chi istiddia de cibixia
e sa poesia , commente nai,
po' da frimmai
deu da frimmu
cun d'una rima sdrucciola
che sgocciola apertamente
de custu sentidu ambivalente
chi non mi faidi mai, mai, mai
frimmai sa mente
no, no, no, no tengiu gana 'e cantai
seu troppu stracca
non tengiu gana 'e cantai,
fadeimi arreppai, tocca!
TRADUZIONE:
Lasciatela parlare e non fate chiasso perché,
quando si esprime lei, persino il pane casereccio
(se la sta ad ascoltare)
avrà da dire qualcosa di importante.
No no non ce la faccio a cantare,
sono troppo stanca
e adesso, se non vi dispiace,
la giro a rap questa canzone
e la faccio strascicata,
articolata in maniera più svaccata,
mi sembra un pò più adeguata
a questo stato d' animo ambivalente
che non mi fa mai, mai, mai fermar la mente
e mi fa andare in giro
come una demente
cercando qualcosa da dire, Stai a sentire.
Alla Signoria Vostra, probabilmente,
potrà sembrare un' esagerazione
questo modo di fare poesia a briglia sciolta
con le parole che vanno, di volta in volta,
in qua o in là, direttamente e senza mediazione
ed effettivamente, quando trovo il verso giusto
te lo confesso...
Una vera poetessa, maestra nelle "battorine"*
ha talmente tanto da dire che la penna non riesce a seguirla.
Quando trovo il verso giusto, ho detto, con le
braccia aperte come un Cristo mi tuffo in una
successione ravvicinata
di rima baciata con inversione a "U"
sulla Carlo felice** della poesia
e l' anima mia ce la metto in cima.
Lo sai che non m' importa un bel niente della
poesia infiocchettata col filo
d'argento
sei un poeta...anche se fuori di senno...
con le parole che vanno in giro col movimento che fa il serpente
e allora spara la tua rima
con lo stesso impeto di una mitragliatrice
altrimenti trascinala
come la coda di una vestaglia
che tanto ormai abbiamo capito la storia...
ballo tondo, ballo veloce***...
la faccenda non cambia
con la metrica di Shakespeare o quella dei Tazenda...
ascolta bene...dammi retta...è la
tua terra la tua maestra
perché in Sardegna la poesia
è li fuori dalla finestra
Cima? (cima, cima)
Avevo chiuso la strofa con cima?
(Si!)
Ne inizio un' altra con fiocco,
fiocco bagnato
gocciolante di rugiada;
sai, per fermare
il mio desiderio irrefrenabile
di "poetare"
io uso una rima sdrucciola,
che sgocciola apertamente
di quel sentimento ambivalente
che non mi fa mai, mai, mai
fermar la mente.
No, no, no, non ce la faccio a cantare
son troppo stanca,
non ce la faccio a cantare,
fatemi solo Rappare, via.
* Particolare modo usato dai cantori sardi per esprimersi in rima
** Superstrada che attraversa la Sardegna da un capo all 'altro
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