E guardo il cielo chiudo gli occhi senza sole, sono stremato come un onda in mezzo al mare le sensazioni che mi lasciano è follia, la scelta e' fatta ma non e' la mia.
Come un bicchiere finito sul più bello il giocoliere che passa è sempre quello.
quel velo madido di malinconia vorrei di si, ma è solo follia.
E quando dormo sogno nulla sogno male, mi alzo stanco nel caffè ci metto il sale.
Cambio stazione giro tra i canali allucinato dalla luce dei fanali.
E quanto tempo per capire se ci giochi e lasciar tutto che alla fine un po' ti bruci.
Un dolce attendere farcito di ironia partire piano, piano andar via.
Rit.
E in sostanza alla fine è meglio non pensarci Fino a quando va bene altrimenti lasci Fare finta di niente gioca sempre il caso Poi finisce tutto...
piano piano...
Mi lasci solo mi lasci di sale, come una nota stonata uscita male, la neve al sole che si soglie d'estate, se ne va tranquilla e tutto tace.
Ma quando tutto sembra andare per il meglio È gia' il finale poi si chiude anche il sipario Un dramma in atto tra prosa e poesia l'attrice guarda, ti saluta e va via...
Rit.
E in sostanza alla fine è meglio non pensare Fino a quando va bene altrimenti andare Fare finta di niente gioca sempre il caso Poi finisce tutto...
piano piano...
Suonatori, cantastorie, gitani, viaggiatori del sogno e dell'illusione, sperimentatori di linguaggi musicali, ma anche , esploratori di paesaggi letterari danzanti. Per parlare dei Verdecane, per raccontare di Verdecane, prendiamo in prestito le parole che Rostand scrive per Cirano nell'ultima appassionata autodescrizione: "che fu tutto e non fu niente". Suonatori e cantastorie, perché "Non sei fregato veramente finché hai da parte una buona storia, e qualcuno a cui raccontarla". Dall'incontro di musicisti diversi, diversi quanto le realtà che si portano appresso scorrono le vite e nascono le storie di cui raccontano. Personaggi dimenticati, individui relegati al margine perché diversi, lontani, ostinati, scomodi o ormai già passati attraverso troppe primavere. Un viaggio tra contrabbandieri, folli , assassini, fattucchiere senza tempo; un viaggio tra locali irraggiungibili e amori forti, vivendo il sacro attraverso il profano. Un viaggio in cui "non si arriva mai", un viaggio autoreferenziale , un viaggio senza destinazione ne meta. Un viaggio come un rendez vous tra viandanti dove ogni cosa che importa è avere una buona storia da raccontarsi Gibi Volpi: Voce Guaritore di nostalgie e sciamano dell'ensamble, attraverso fotografie di racconti accompagna gli uditori per mano in girotondi lisergici dove vengono incautamente trascinati nelle sue cornici aspaziali. Autentico menestrello del grigio cemento di città, rapitore di coscienze nelle sale da ballo, danzatore senza fase apparente e poeta dalle metriche acrone. Raggiungete questo sempiterno santone della parola e lasciatevi scortare sui sentieri delle albe e dei tramonti. Davide Mazzotti: Chitarre Dell'ensamble dei Verdecane è lo scalatore. Tra le appuntite rocce della ritmica tende le sue corde colmando spazi fra guglie e speroni, facendole poi risuonare indicando così il sentiero. Un arrampicatore, duro come la roccia che scala e caldo come il sole che la scotta, che trasporta, con la sua presa, l'armonia accordo per accordo fino a ranggiunger la cima. Raggiungete questo rocciatore del granito dalle morbide mani e lasciatevi scortare sui suoi percorsi di passo in passo e di vetta in vetta. Fabio Dattilo: Basso Come un cosmonauta in una passeggiata spaziale sente il grave e caldo suono del universo attorno, capendo solo poi che il vuoto è silenzioso e il rumore è solo suo, cosi l'astronauta del'orchestra da un basso elettrico ripropone. Un navigatore del cosmo dei ritmi gravi e duri, fluttuante tra le onde lunghe delle sue corde, cadenzando gli spazi tra satelliti e meteore trova le sue metriche e dinamiche. Raggiungete questo esploratore di galassie e lasciatevi scortare sulle sue navi spaziali tra morbide stelle e pietrosi pianeti Nicola Zingaro: Batteria Tra deserti, canyon o montagne la nostra guida, apache o sherpa che sia, con i suoi colpi il nostro passo ritma. Dagli altopiani tibetani fino alla regione dei grandi laghi africani è facile ritrovare il suono corposo dei suo fusti, con il loro incedere sicuro, scortati dalle capriole tintinnanti dei suoi piatti. Raggiungete questo esperto navajo danzatore del fuoco e lasciatevi accompagnare attraverso i vasti deserti o sui tetti del mondo. Simone Pasotti: Sassofono Tra i suoi compagni di favola è l'incantatore di serpenti. Meno consono e fuori dagli schemi è il suo flauto, amplificato dall'ottone ma dalle vibrazioni del sapore del legno, è un sassofono. Saltando sugli accordi muove i passi dei ballerini, chiamandoli a correre o anche lasciandoli senza equilibrio, ma senza permettergli di cadere. Ammaliatore dalle tecniche bizzarre, si racconta che non riprenda mai il fiato per non fare cessare la trance degli astanti. Raggiungete questo incauto maliardo del soffio e lasciatevi scortare nei suoi panieri di vimini di città in città e di paese in paese. Paolo Bosetti: Tromba Quando il mare ha il colore del buio e l'unica voce attesa è quella del marinaio sulla cima al pennone che annuncia terra, cosi lo squillo di tromba esce dal tappeto uniforme della band. Un uomo di mare dal suono tanto salmastro quanto ricco di sapore, sempre in viaggio ma a lunghezza di braccio da tutti. Traghettatore del liturgico all'effimero, del cosciente alla follia, del kebab al falafel. Raggiungete questo incauto navigante della vivacità e lasciatevi scortare tra gli equipaggi per rotte e città.
Tony Effe doveva esibirsi al Circo Massimo per il concerto di capodanno, ma è stato silurato sulla linea del traguardo, quando il Comune di Roma si è reso conto che la sua presenza all'evento avrebbe scatenato l'inferno.
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Sono ben 30 i cantanti della sezione "Big" annunciati dal direttore artistico Carlo Conti per il festival di Sanremo 2025. Vediamoli nel dettaglio.
La musica è passione, dedizione e, in molti casi, una vera professione. Ma come trasformare un sogno in una carriera concreta? Trovare la propria strada musicale. Ogni musicista ha un percorso unico. Per iniziare, è importante riflettere sul proprio talento, sullo stile musicale che appassiona e sugli strumenti che si desidera suonare
E' uscito il 20 novembre per Il Castello Editore "Dave Gahan ? Depeche Mode e oltre?", il libro sulla vita del frontman dei Depeche Mode.
Pesante, grossa, costosa e ci vuole un bel pò per accordarla. Ma fighissima e forse anche piuttosto utile: è la chitarra elettrica a doppio manico.
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Cesare Cremonini è pronto a lanciare il suo nuovo progetto musicale, che sarà presentato live nel 2025 con un tour negli stadi.
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