
Dear Jack e Pierdavide Carone: "Caramelle" non ne voglio più
Continua a far parlare di sè la bocciatura della canzone "Caramelle" dei Dear Jack e Pierdavide Carone nelle selezioni per la prossima edizione del festival di Sanremo. Il brano tratta di pedofilia attraverso le storie di un bambino di 10 anni e di una ragazza di 15.
L'ipotesi sulla quale è stato montato un caso è che l'esclusione sia dovuta alla tematica affrontata, ben più impegnativa rispetto al convenzionale sole, cuore e amore, da sempre marchio di fabbrica della manifestazione.
Ma è davvero così? Claudio Baglioni, confermato al timone dopo la bella prova dello scorso anno, ha respinto queste conclusioni: "Da parte nostra non c'è stata nessuna censura sulle canzoni presentate, come capirete anche ascoltando altri brani in gara che trattano temi forti. Quella che abbiamo stilato è sicuramente una graduatoria opinabile, ma del resto l'infallibilità non esiste. Mi è costato dire di no".
E in effetti, a ben vedere, nelle edizioni passate non sono mancati pezzi di denuncia o comunque dai contenuti dritto per dritto. Simone Cristicchi, nel 2007, ha perfino vinto con "Ti Regalerò Una Rosa", che fotografa la triste realtà dei manicomi italiani. Oppure un giovane Nek nel 1993 partecipò tra le nuove proposte con "In Te", brano sull'aborto, discusso ma presente.
A ben vedere quindi, dietro alla esclusione di "Caramelle" c'è in realtà un motivo banale: alla commissione esaminatrice sono piaciute di più altre canzoni.
In tutto questo, se da un lato Dear Jack e Pierdavide Carone possono esserci rimasti male, dall'altro gongolano perché il tam tam mediatico ha favorito l'interesse. E così è arrivato 1 milione di visualizzazioni su youtube in meno di 2 settimane. Non tutto il male viene per nuocere.
Temistocle Marasco
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