
Il Blues degli anni '20 raccontato da Viola Davis
Gli anni '20 americani sono ruggenti, la crisi del '29 non è ancora arrivata e i bianchi statunitensi credono ciecamente di vivere il lor miglior momento, con la prima guerra mondiale vinta e ormai lasciata alle spalle. Le serate sono accompagnate dal ritmo del charleston che regna sovrano in ogni occasione mondana.
In quegli stessi anni esiste però un'altra America, che si vuole tener nascosta, un'America che è in piena Jazz age e stomp travolgente. In questo mondo semi occulto regna una donna che viene chiamata Mother of Blues, la madre del blues, si chiama Ma Rainey ed è in realtà una paffuta signora di colore di più di quaranta anni.
Nessuno ha mai inciso il blues ancora, la voce deve essere molto potente perchè in quel mondo non ci sono né microfoni, né amplificatori. Nonostante i bianchi dichiarino peccaminosa questo tipo di musica, sono in realtà molto affascinati dal ritmo, dalle voci e dalle movenze.
Così l'interessa del pubblico e dell'industria musicale diventa sempre più acceso. Ed è in questo contesto che arriva Ma Rainey, chiamata così perchè nel 1904 sposò il cantante William "Pa" Rainey. The mother of Blues tra il 1923 ed il 1928 registrò più di 100 canzoni. Sono anni però di discriminazione e razzismo, lo sfruttamento degli artisti afroamericani è all'ordine del giorno, vengono liquidati con molta facilità con una paga misera e senza alcun diritto.
"Ma" è una donna forte, una guerriera dalla voce unica e meravigliosa, per quanto ne fu capace cercò di contrastare la legge economica che dominava quel suo mondo. Ma negli anni '30 la sua carriera cominciò a declinare e nel 1933 si ritirò dalle scene e lasciò il trono a Bessie Smith.
La leggenda di Mrs Rainey sta per rivivere. Dal 18 dicembre su Netflix sarà disponibile Ma Rainey's Black Bottom di George C. Wolfe con la meravigliosa Viola Davis. Nessun altra artista avrebbe potuto meglio impersonificare la madre del blues nei suoi ultimi anni di successo.
Due donne vissute in un'epoca storica molto diversa, ma entrambe forti, orgogliose e talentuose. Se è vero che Viola ha avuto in un certo senso la strada spianata da anni di lotta anti-razziale è anche dato certo che non si è mai tirata indietro in nessuna occasione. Agli Oscar del 2012 si è presentata senza indossare alcuna parrucca, ed è scesa in piazza per manifestare in seguito all'uccisione di George Floyd, solo due esempi tra i tanti.
La strada per le donne, soprattutto per quelle di colore è ancora in salita, ma Viola e Mrs Rainey sono senza ombra di dubbio fonte di grande ispirazione.
Teresa Moccia
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