
Nazionale cantanti: la storia
"La nostra storia inizia con un traversone di Gianni Morandi dalla fascia destra: era un pallone teso, altissimo, imprendibile per tutti. Lucio Battisti giocava da attaccante e in quel momento si trovava proprio di fronte alla porta avversaria. Lucio seguì la palla con lo sguardo e quando gli passò in perpendicolare sulla testa, si alzò sulle punte dei piedi senza mai sollevarsi da terra, come un movimento da ballerino classico. Fu a quel punto che i 10.000 spettatori dell'Arena di Milano scoppiarono in una fragorosa risata. La scena fece ridere pure noi in campo, anche se sapevamo benissimo che quella era la prima volta che Lucio metteva gli scarpini ai piedi." Le parole sono di Mogol e il protagonista è Lucio Battisti, in una partita del 1975 contro la nazionale attori, in cui colleziona, oltre a una figura barbina, la sua unica presenza nella nazionale cantanti.
Sono gli albori di una avventura che negli anni '70 ha il carattere della discontinuità. Poi nel 1981 la svolta, con Mogol al comando di un nutrito drappello di colleghi, che prende l'impegno periodico di riempire gli stadi e devolvere l'incasso in beneficienza. Si tratta inizialmente di Riccardo Fogli, del trio Tozzi, Morandi, Ruggeri, di Pupo, Gianni Bella, Sandro Giacobbe e Paolo Mengoli, per citarne alcuni.
Col passare degli anni il movimento cresce e gli appuntamenti si moltiplicano perché la formula funziona. I protagonisti si divertono e le somme raccolte consentono di finanziare tanti progetti benefici. Uno degli eventi ricorrenti diventa "La partita del cuore", che vede la nazionale cantanti opposta a un'altra formazione che cambia di volta in volta.
Nel 1987 la squadra si struttura e diventa un'associazione. Dal 2000 è una Onlus. Collabora attivamente con Croce Rossa Italiana, FAO, Emergency, WWF, AISM, CEFA e tante altre, per sostenere la ricerca, aiutare i Paesi poveri, tutelare l'ambiente, promuovere la solidarietà e il rispetto per i diritti umani.
Dopo aver girato tutta Italia, arriva il momento di spingersi all'estero, giocando sui campi di Londra, Montecarlo, Tirana, Bucarest, Sarajevo, Malta, Budapest, Zurigo, Mosca, Lourdes. Il seguito è ormai importante, al punto che in questi eventi l'organizzazione riesce a coinvolgere grandi personaggi di diversi settori: da Pelè a Maradona, da Michael Jackson a Sting, da Sean Connery a Richard Gere.
Nel 2021 la nazionale cantanti compie 40 anni. Per celebrare questo traguardo stringe una collaborazione con la famosa casa di figurine "Panini", che ha così dedicato 2 pagine dell'album "edizione 2021" a una rosa di 28 cantanti.
La figurina di Gianno Morandi
La figurina di Eros Ramazzotti
La figurina di Enrico Ruggeri
La figurina di Luca Barbarossa
Gli artisti non si tirano mai indietro nelle gare di solidarietà, partecipano in tanti e non vorrebbero mai essere sostituiti. A volte il livello di agonismo è anche superiore rispetto a quello che ci si potrebbe attendere: come dimenticare il tunnel di Moreno a Nedved, con successivo fallaccio punitivo dell'ex dirigente della Juventus.
Ad oggi la compagine ha disputato più di 600 partite, alle quali hanno assistito complessivamente 26 milioni di spettatori. E, ciò che è più importante, ha raccolto fondi per oltre 100 milioni di euro. I primatisti di presenze sono Paolo Mengoli (440), Sandro Giacobbe (375), Gianni Morandi (340) e Mogol (296). Ma inaspettatamente c'è anche un Al Bano Carrisi a 105 presenze, con 33 gol. Invece nella classifica dei migliori marcatori ci sono i gemelli del gol Luca Barbarossa (226 reti) e Eros Ramazzotti (128 reti). Una menzione speciale è doverosa per il mitico Tony Santagata: il cantautore e cabarettista è stato artefice per decenni dei gol più belli e anche di quelli più strani della storia della nazionale cantanti.
Temistocle Marasco
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