
Amanda Lear e quella collaborazione mancata con i Maneskin
Ancora è troppo presto perché si spengano i riflettori sul Festival di Sanremo, ogni giorno vengono fuori nuovi gossip e notizie. Bisogna essere bravi a destreggiarsi in questo campo, cercando di individuare e distinguere le fake news dai fatti.
Oggi parliamo di un'artista che ha sempre fatto discutere e che recentemente ha detto la sua sulla manifestazione canora non da troppo conclusa.
L'icona francese Amanda Lear ha dichiarato in una recente intervista che sarebbe stata lei la prima scelta dei Maneskin per la serata delle cover. Scelta comprensibile e condivisibile visto la collaborazione tra l'artista francese e Giovanni Lindo Ferretti, autore del brano "Amandoti" interpretato dalla giovane band.
Amanda Lear aveva infatti pubblicato con i CCCP una versione punk-rock di "Tomorrow", un suo vecchio successo e sul lato B dello stesso album registrarono "Inch'Allah ça va", cantato sempre dalla Lear.
Sembrerebbe però, che l'artista ottantaduenne abbia dovuto rifiutare il gentile invito dei Maneskin per un problema di cachet, vorrei qui riportare le stesse parole dell'eccentrica Lear "Mi avevano chiamato i Maneskin, che non conoscevo, per duettare su 'Amandoti'.
Solo che non c'erano soldi e gli ho detto: ragazzi, sapete oggi quanto costa anche solo un paio di ciglia finte? E allora hanno preso quel tipo con la barba. Comunque li ho amati molto. Peccato che, in generale, mancassero le belle canzoni: sembrava una sfilata di moda, tutto troppo fashion: solo look, pettinatura, vestiti".
Il tipo con la barba è chiaramente Manuel Agnelli mentore della band che alla fine ha duettato con loro. In generale sulla Kermesse la Lear è stata molto critica. Ha sostenuto infatti che troppo peso è stato dato al look e al glamour a scapito delle canzoni. Mia cara Amanda, ti chiedo allora, ci sarebbe stato davvero tutto questo bisogno di un paio di ciglia finte?
Teresa Moccia
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