
Neima Ezza: dall'arresto nasce una canzone
Neima Ezza e Baby Gang, rapper del collettivo Seven 700 di Milano, giorni fa sono stati arrestati in seguito alle indagini della procura meneghina su alcune rapine avvenute negli ultimi mesi.
I due hanno respinto ogni addebito e Neima Ezza, per il quale sono stati disposti gli arresti domiciliari, ha affidato a una canzone il suo sfogo personale per le pieghe assunte dalla vicenda. Il brano si chiama "Risposta" (lo trovate sul canale Youtube dell'artista a questo link https://www.youtube.com/watch?v=wg6tsLbpZZo&t=146s) e descrive i momenti in cui le forze dell'ordine si sono presentate a casa sua e il difficile rapporto con i tutori della legge, a suo dire scorretti, oltre che accecati dall'odio razziale, ancor più evidente nei confronti di chi "ce la sta facendo".
E l'odio razziale non sarebbe tipico solo degli "sbirri", ma un leitmotiv dell'italiano medio. Neima Ezza, attraverso il suo pezzo, ribadisce la sua innocenza e invita a valutare i fatti con una maggiore consapevolezza, senza credere alle prime cose che si sentono in tv.
Vero è che sia lui che Baby Gang sono già stati protagonisti di episodi controversi, come la sassaiola di piazza Selinunte, scattata in seguito all'intervento della polizia durante la produzione di un videoclip con decine di ragazzi in un momento in cui gli assembramenti erano vietati. Baby Gang inoltre in passato ha fatto dentro e fuori dal carcere minorile, è stato in comunità e ha preso il daspo urbano per essere stato coinvolto in risse e disordini.
D'altra parte, però, ci si chiede quale utilità possano trarre i due da piccoli furti, tenuto conto che hanno contratti discografici con produttori importanti e quindi i soldi non mancherebbero. Adrenalina, ribellione, disagio, magari anche idiozia. Sarà il giudice a stabilirlo, ossia quel rappresentante del sistema con cui i due rapper sembrano essere in aperto contrasto da tutta una vita.
Temistocle Marasco
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