
The Clash: quella volta che Paul Simonon rifiutò 1 milione di sterline
Rifiutereste un ingaggio da 1 milione di sterline? E non si parla di scendere in miniera o spalare letame. Si tratta di suonare davanti a migliaia di persone. C'è chi lo ha fatto e senza alcun rimpianto: Paul Simonon ha dichiarato che non avrebbe mai aderito a una reunion dei Clash, nemmeno per una cifra del genere.
Durante una intervista a Mojo Magazine, il bassista ha raccontato che negli anni '90 i suoi colleghi si erano incontrati per rimettere insieme la band, dopo lo scioglimento del 1986. Ma c'erano numerosi ostacoli, fra i quali il burrascoso rapporto con Mick Jones, espulso dal gruppo nel 1983: "Ci sono state varie discussioni sul tema tra me, Joe, Mick e il manager di Mick, Gary Kurfirst, che si occupava di Mick nei B.A.D. Ma non è successo per molte ragioni".
Paul Simonon ha aggiunto che le difficoltà nel ricompattare l'ambiente erano tali che neppure la prospettiva di guadagni considerevoli era valsa a convincerlo della bontà dell'operazione: "Dissi: "Non voglio farlo". Mick mi rispose: "Perché no? Guadagnerai un milione di sterline". E questa cosa mi fece incazzare ancora di più. Così risposi che non volevo un fottuto milione di sterline". Certo è che rifiutare 1 milione di sterline è più semplice se se ne ha già qualcuno da parte.
"Penso che Mick rimase male dal fatto che non fossi entusiasta dell'idea. E penso che nemmeno Joe avrebbe voluto davvero farlo. Per me la storia dei Clash era finita". E in effetti la storia del gruppo non ricomincerà più. Ma quei 10 anni di attività tra il 1976 e il 1986 sono bastati per lasciare una traccia indelebile nella storia della musica, quale esempio di eclettismo e stile, che ha influenzato tante band di generi differenti, dal pop al rock, dal punk al grunge.
Temistocle Marasco
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